The Bad Seeds Company





per chi: Donna, Uomo
che cosa: Abbigliamento
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Money, Fashion, Power:
parliamo dei temi della Fashion Revolution Week 2022 con Barbara Trenti, fondatrice di The Bad Seeds Company
Avete il potere di indirizzare il Fashion System verso la strada della sostenibilità: come trasmettete ai consumatori il valore dei capi sostenibili ed etici?
Fin dall’inizio di The Bad Seeds Company sono stati i materiali e in particolare la canapa ad affascinare il consumatore. Siamo quindi partiti da una pianta conosciuta per altre proprietà, abbiamo incorporato nel nostro logo la famosa foglia e così è stato facile trasmettere al cliente il valore e le proprietà ecologiche della canapa e dei tessuti che vi si possono realizzare.
Il made in Italy e la produzione etica sono i principi che seguiamo e nei quali crediamo profondamente. Le nostre produzioni sono piccole e quindi riusciamo a proporre al consumatore un prodotto di alta qualità. La collezione di The Bad Seeds Company è timeless, slegata dalle stagioni e dalle mode. Il materiale naturale è il nostro punto di partenza e con esso cerchiamo di realizzare dei capi per una collezione durevole nel tempo. La nostra moda si può definire streetstyle e genderless.
I cartellini dei prezzi non trasmettono il reale valore del bene: quanto influisce la produzione? Quanto incidono i costi sociali e ambientali? Nel settore moda tradizionale, ancora troppo poco. Incidono di più i costi legati all’immagine e al posizionamento del brand e la quota destinata agli utili. Come si compongono invece i tuoi prezzi, in quanto business sostenibile ed etico? Una parte dei guadagni viene reinvestito in progetti virtuosi?
Sul prezzo di vendita incidono molto sia i costi ecologici che quelli sociali. L’acquisto dei tessuti e la produzione in Italia sono fattori per noi molto importanti inclusi nel prezzo. Stiamo risparmiando sul marketing, ma sempre più consumatori sono alla ricerca di brand come il nostro: grazie a questo li intercettiamo anche senza fare pubblicità troppo costosa. In generale, riscontriamo una crescente coscienza green nei consumatori.
Una produzione italiana: perché avete deciso di investire i vostri soldi qui in Italia, quando il trend generale è la delocalizzazione?
Abbiamo voluto accorciare la filiera: in questo modo le distanze dei trasporti si accorciano, il che è un bene per la natura.
Avere un negozio fisico in un mondo sempre più proiettato nel digitale… come sta andando e perché questa decisione?
Abbiamo aperto il nostro negozio a Egna (BZ) nel 2020 e in questo periodo abbiamo attraversato alti e bassi. Sentivamo il bisogno di far conoscere dal vivo il nostro prodotto, in particolare la jeanseria in denim di canapa o in canapa/cotone. Nel nostro negozio il cliente capisce la nostra filosofia e la può vedere, anche perché la produzione di alcuni prodotti, come felpe e t-shirt, viene fatta proprio qui.
Come mai avete scelto di chiamarvi proprio The Bad Seeds Company?
The Good Seeds non ci piaceva… BAD ci sembrava più adatto!
Negozio The Bad Seeds Company
EGNA
Via Hofer Andreas, 81, 39044 Egna, BZ, Italia