Snella





per chi: Bambino, Donna
che cosa: Abbigliamento, Accessori
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Money, Fashion, Power:
parliamo dei temi della Fashion Revolution Week 2022 con Hannah Granström, fondatrice e CEO di Snella
Avete il potere di indirizzare il Fashion System verso la strada della sostenibilità: come trasmettete ai consumatori il valore dei capi sostenibili ed etici?
Io cerco di parlare dei benefici per il consumatore ma anche di quelli per le persone coinvolte nel processo produttivo. In molti già sanno che i prodotti organici sono più sostenibili e più sicuri, ma spesso non sanno il perché. I materiali organici non solo consentono di utilizzare meno acqua e sostanze chimiche, ma stimolano anche la biodiversità, perché le tecniche di coltivazione organica impongono una rotazione delle colture. Vietare i semi di cotone di tipo B sembra essere più etico per i coltivatori di cotone e, visto che l’agricoltura organica è soggetta a maggiori controlli, anche gli standard lavorativi sono migliori, specie nei Paesi in via di sviluppo. Ridurre la quantità di pesticidi chimici utilizzati non solo contribuisce a fare del bene alla natura, ma protegge anche i lavoratori dall’esposizione a sostanze pericolose che possono causare il cancro, disturbi nella crescita e problemi respiratori. Cerco di far comprendere come realizzare prodotti organici e più sostenibili non sia poi così difficile, anche se è vero che costa molto. D’altronde, acquistare prodotti a basso costo significa far sì che qualcun altro lungo la catena di produzione non sia pagato in modo equo o lavori in condizioni molto difficili. Cerco anche di far capire come considerare cosa avviene dopo la produzione sia altrettanto importante che produrre in modo etico e organico: acquistare meno e con coscienza, tramandare ciò che non si usa più, usare ciò che già si possiede, riparare gli abiti e ridurre i lavaggi. Se le persone capissero davvero lo sforzo che è stato necessario per produrre i vestiti che indossano, penso che userebbero ciò che possiedono con maggiore attenzione.
Timeless staples over trends: come definisci l’estetica del tuo brand? Quality over quantity: quali materiali caratterizzano le tue collezioni?
Produciamo abiti che sono veri e propri classici nel guardaroba di un bambino. Facciamo sì che siano sempre adatti per giocare e con fantasie che i più piccoli possono comprendere e a cui possono affezionarsi. I nostri vestiti sono unisex perché tutti i bambini hanno lo stesso diritto di muoversi liberamente e giocare senza che gli abiti che indossano li ostacolino. Il fatto che i vestiti siano unisex facilita anche il loro riutilizzo da parte di fratelli ed amici, facendo sì che possano essere utilizzati più a lungo.
Facciamo del nostro meglio per realizzare vestiti con materiali in puro cotone organico, non misti. La nostra prossima collezione sarà cucita con fili in cotone organico e userà l’interlock per garantire elasticità, al posto di cotone ed elastane. Questo perché i tessuti misti sono molto difficili da riciclare: le parti in poliestere o elastane non si decompongono mai del tutto e lasciano residui di plastica. Inoltre questi materiali derivano dai combustibili fossili, che non sono rinnovabili.
Preferiamo le tecniche di stampa digitale rispetto ad altre, perché utilizzano meno acqua e inchiostri rispetto ad esempio alla tintura e alla serigrafia. Inoltre, richiedono meno lavoro e possono essere fatte in impianti di più piccole dimensioni, consentendo di risparmiare energia e spazio.
I cartellini dei prezzi non trasmettono il reale valore del bene: quanto influisce la produzione? Quanto incidono i costi sociali e ambientali? Nel settore moda tradizionale, ancora troppo poco. Incidono di più i costi legati all’immagine e al posizionamento del brand e la quota destinata agli utili. Come si compongono invece i tuoi prezzi, in quanto business sostenibile ed etico? Una parte dei guadagni viene reinvestito in progetti virtuosi?
Tutti i materiali che utilizziamo sono organici e certificati: questo significa che l’intero ciclo produttivo, dalla coltivazione al tessuto finale, è soggetto a maggiori regolamentazioni rispetto a quella del cotone tradizionale. Questo ha un costo elevato, in particolare perché acquistiamo solamente materiali prodotti in Unione Europea, dove gli standard lavorativi sono migliori rispetto ai Paesi in via di sviluppo. Non crediamo nel consumo eccessivo di materiali per ridurre il prezzo finale del capo, perché vogliamo essere certi che i materiali che usiamo possano essere venduti e non vengano gettati via ancora prima. Per la produzione ci affidiamo solamente a sartorie indipendenti che sono responsabili per la propria attività, per i propri prezzi e nel garantire condizioni di lavoro etiche ed accettabili. Questo, ovviamente, ha un costo maggiore rispetto alle strutture deputate alla produzione di massa.
Sfortunatamente, non è realistico pensare di avere un cartellino del prezzo che rifletta il vero costo e tempo speso per la produzione e che, allo stesso tempo, garantisca un margine di guadagno sufficiente per essere reinvestito in altri progetti. Mandare avanti l’attività di una piccola start-up che lavora davvero con materiali organici comporta molta passione e dedizione, piuttosto che alti stipendi e grandi capacità d’investimento. Basicamente, tutti i guadagni vengono reinvestiti nella collezione successiva.
Scegliere di mantenere la propria impronta ecologica il più bassa possibile: come ci riuscite?
Ordiniamo solamente materiali il più possibile locali, mantenendo brevi i trasporti. Non acquistiamo nulla al di fuori dell’UE e anzi preferiamo acquistare direttamente in Germania. I nostri prodotti vengono spediti direttamente ai consumatori finali e non ad altri intermediari. Non abbiamo ampi magazzini o grandi spazi di lavoro, lavoriamo da casa. Acquistiamo solo prodotti che non derivano dai combustibili fossili, salvo i casi in cui non ci sono alternative. Ci affidiamo a partner che compensano le loro emissioni attraverso diversi programmi, che consentono ad esempio di piantare alberi, e noi stessi compensiamo le emissioni che non possiamo evitare attraverso programmi che forniscono stufe meno inquinanti ai Paesi in via di sviluppo. Infine, i materiali che usiamo sono organici: questo significa che richiedono meno acqua e pesticidi e che stimolano la biodiversità.
Pensare alla storia e al futuro di un capo è importantissimo, e lo è ancora di più se si parla di abbigliamento per bambini: i bimbi crescono e spesso i capi finiscono per essere eliminati dopo pochi utilizzi. Come hai ovviato a questo problema?
I nostri vestiti sono unisex e questo fa sì che possano essere tramandati più facilmente a fratelli, parenti ed amici, anche di sesso diverso. Ovviamente i vestiti di seconda mano sono più sostenibili rispetto a quelli nuovi, ma acquistare usato richiede un maggior investimento di tempo, particolarmente impegnativo ad esempio per i genitori che lavorano.
Pensiamo che ogni brand dovrebbe essere responsabile per i beni che produce, anche dopo la loro vendita. Per questo stiamo sviluppando uno schema di ritiro che stimoli la moda circolare. Vogliamo offrire uno sconto del 25% sul prossimo acquisto nel caso in cui un cliente ci rispedisca un capo o un accessorio Snella usato. Possiamo poi vendere i capi di seconda mano o riciclarli, per poi vedere nuovi capi riciclati. Quindi, mentre ci focalizziamo su materiali puri ed organici, cerchiamo anche di capire come riutilizzare gli scarti di tessuto e i prodotti usurati. Quando un cliente decide di acquistare da Snella, vorremmo avesse diverse alternative tra nuovo, usato e riciclato.