Tanta sostenibilità a piccoli passi
Ecco le 7 green influencer italiane da seguire nel 2022
Raccontano le loro esperienze e idee sul vivere sostenibile, percorrono una strada insieme ai loro follower con impegno, ottimismo, amore per il nostro Pianeta e nessuna ricetta preconfezionata: sono le nostre green influencer italiane preferite. Le abbiamo incontrate e intervistate per voi. Tenetele d’occhio, sono davvero in gamba!

Greta - 28 anni
Smettiamola di essere egoisti. Smettiamola di ignorare le conseguenze delle nostre azioni, di ignorare chi sta soffrendo a causa nostra. La tutela del Pianeta è l’unica cosa su cui non possiamo dividerci.

Alessia - 36 anni
Sai quanti abiti hai nell’armadio? Li ami tutti? Ti servono tutti? Sai da dove vengono? O chi li ha cuciti?

Alice - 30 anni
Serve prendere atto della reale portata della crisi climatica che stiamo vivendo, e cominciare ad agire e protestare per mettere in atto un reale cambiamento prima che sia troppo tardi.

Federica I. - 29 anni
Nessunə di noi può salvare il mondo da solə, ma ciascunə di noi può fare qualcosa per salvarlo.

Laura - 36 anni
Basta scuse, è ora che ciascun* di noi agisca: ognun* di noi può fare la differenza ed apportare un contributo positivo.

Federica A. - 36 anni
Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo, come scrisse Gandhi.

Letizia - 27 anni
Noi siamo Natura e la chiave per invertire il corso degli eventi è proprio ritrovare la connessione perduta con essa.
Sono sempre di più le voci che si levano dai social per testimoniare i loro valori e il loro cammino sulla strada della sostenibilità. Quelle di cui vi parliamo qui hanno età e professioni diverse, ma sono accomunate dallo stesso obiettivo: diffondere stili di vita sostenibili partendo dal loro vissuto, dalle loro esperienze e guardando sempre avanti. Alcune di queste green influencer italiane affiancano l’attività di Instagrammer a una professione nel campo della comunicazione e della scrittura, come le due omonime Federica, c’è chi è medico (Letizia) e chi ha abbandonato la carriera forense per dedicarsi a un impegno in prima linea in associazioni onlus (Laura è presidente di TerraLab onlus, collabora a diverse riviste e ha appena pubblicato un libro). Alice, invece, vorrebbe creare una nuova professione: fare formazione, per tutte le età, sugli stili di vita alternativi.
Un cammino virtuoso da percorrere insieme
Ormai è assodato: dal momento in cui nasciamo, incominciamo a lasciare dietro di noi le nostre impronte, e raggiungere uno stile di vita completamente sostenibile, senza emissioni e generazione di rifiuti, è impossibile. Se questo è assolutamente normale, quello che possiamo però fare è scegliere che tipo di impronte lasciare. Come dice Alessia di @not.sogreen “Essere perfetti in tutto, soprattutto per ciò che concerne la sostenibilità, è praticamente impossibile. Mi interessa far capire che tutti nel proprio piccolo possono far parte di una piccola rivoluzione!”. E non scegliere che tipo di impatto avere, è di per sé una scelta che il più delle volte, purtroppo, va contro agli interessi dell’ambiente.
Oggi la sostenibilità non dovrebbe essere un’opzione, un trend, o solo una parola sulla bocca di tutti, dovrebbe essere invece un’imposizione morale, o meglio come dice Letizia di @unavitamilleradici “Credo che la sostenibilità non sia solo una scelta ma sia piuttosto una necessità per invertire la rotta verso un futuro sempre peggiore per le generazioni che verranno.”
Capaci di cogliere spunti e trasformarli in messaggi efficaci, e di motivare sempre con un sorriso, le nostre green influencer italiane ci aiutano concretamente a perseguire uno stile di vita sostenibile. E lo fanno proprio attraverso reel, post, e story. Dice Alice di @aliceful: “Cerco di essere presente e attiva quotidianamente, mai banale, dare informazioni utili e interessanti ma anche intrattenendo. Mi piace aprire dibattiti, mettere tutto in discussione e dare voce e spazio ad una community che è talmente attiva che mi invia molto materiale e mi aiuta a crescere affrontando i temi più disparati”. E @cogitoergobio, per Federica I., è “una vera e propria ‘realtà artigianale’ che cresce insieme a me e si evolve di pari passo con le mie scoperte ed esperienze, senza particolari strategie né piani editoriali, con l’unico obiettivo di mostrare quant’è semplice fare la differenza con le piccole azioni di ogni giorno ispirando, nel mio piccolo, al cambiamento”.“Voglia di condividere e aiutare” e “lanciare qualche seme di consapevolezza”, dicono bene Greta di @greenonthebeam e Federica A. di @lecitazionidellafe interpretando il pensiero di tutte. Utilizzando il mondo social che, per dirlo con le parole di Laura di @laulowimpact, possiede “un immenso potere divulgativo, è lo strumento più efficace per sensibilizzare, sollevare consapevolezza e risvegliare le coscienze in relazione all’importanza di agire adesso per proteggere l’ambiente (e noi stessi) e alla necessità del contributo di ogni persona per muoverci, come collettività, verso un mondo più sostenibile”.
Accompagnare le persone, i propri follower, verso un percorso più consapevole e sostenibile, non è di certo cosa da poco. È un mondo che richiede dunque tante risorse e un impegno spesso quotidiano che, come sottolinea Federica A. di @lecitazionidellafe “può anche sopraffare: richiede molto tempo ed energie, che agli occhi dei più rimangono nascosti”. E Letizia di @unavitamilleradici aggiunge: “Ogni qual volta ne sento il bisogno, mi preoccupo più di staccare qualche giorno anziché dell’idea che potrei perdere follower. Sono certa che chi mi segue capisce anche questo pensiero, prima di aiutare gli altri dobbiamo stare bene con noi stessi”.
Si tratta però anche di un impegno che viene ripagato: come evidenziano Alessia di @not.sogreen, che in questo modo soddisfa la sua “esigenza di volersi confrontare con gli altri su questi temi”; Federica I. di @cogitoergobio_, che nota come “dal dialogo sui social è possibile trarre continua ispirazione e motivazione a fare del proprio meglio”; e Alice di @aliceful, che sottolinea come “si può imparare anche tanto di se stessi, da come imparare a gestire il tempo sino alla gestione dei conflitti”.
Vivere sostenibile:
7 green influencer italiane per 7 consigli
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Più siamo, meno impronte lasciamo: l’importanza di divulgare il messaggio
Oltre che con una comunicazione assidua e ricca di contenuti utili sul tema, ci sono modi di porsi che mettono d’accordo tutte le nostre green influencer italiane intervistate. Laura di @laulowimpact sottolinea quanto siano importanti trasparenza assoluta, genuinità, onestà intellettuale e la capacità di ammettere i propri errori: “Ho sempre cercato di non salire in cattedra poiché il mio percorso è partito da persona che assume consapevolezza e cerca di cambiare, piuttosto che da ‘tecnica dei lavori’. Ho sempre usato i social per condividere la mia strada, fatta di tanti successi e altrettanti fallimenti, ma soprattutto per confrontarmi con persone che scelgono di intraprendere percorsi simili, in un’ottica di reciproco arricchimento”.
L’atteggiamento nei confronti del pubblico è importante. Per Federica A. di @lecitazionidellafe è bene porsi sempre in un’ottica di “intrattenimento e di leggerezza. È fondamentale comunicare la sostenibilità in maniera positiva, senza innescare sentimenti di ansia e o di rinunce”. Letizia di @unavitamilleradici la pensa allo stesso modo: “Sentirsi comprese anziché criticate se compiono una scelta sbagliata, quindi la via più efficace è mostrargli le alternative che abbiamo a disposizione come un guadagno piuttosto che un sacrificio. Siamo umani e l’errore è parte di noi, ci fa crescere e maturare e questo vale anche nella sostenibilità. Incoraggiare anziché sminuire e supportare anziché attaccare penso sia la chiave giusta per un cambiamento positivo”.
E anche per Alessia di @not.sogreen è importante offrire “Spunti di riflessione senza puntare il dito.” Ribadisce poi Federica di @lecitazionidellafe che “L’obiettivo non è la perfezione, ma incominciare a fare dei piccoli passi per il nostro futuro, che è già presente. Alcuni miei contenuti creativi, un po’ comici, vanno proprio in questa direzione: si può imparare anche con un sorriso!”
E tu, sei pronta, sei pronto a fare i tuoi piccoli passi per questa piccola, grande rivoluzione?
Cosa c’è nell’armadio delle nostre green influencer italiane?
ALICE
LETIZIA
FEDERICA A.
FEDERICA I.
t-shirt bianca, un paio di jeans vintage e alle mie scarpe di tela.
LAURA
ALESSIA
GRETA
Dalla moda al food, dai consigli per gli acquisti a quelli per lettura, dall’attualità alle informazioni divulgate in modo ironico, dai viaggi alla spesa quotidiana e molto altro ancora: essere una green influencer, per quanto possa sembrare semplice se non un “passatempo”, vuol dire in realtà trattare tantissime tematiche diverse, tutte unite da un obiettivo comune. Informare, far riflettere, stimolare il cambiamento: è questo l’obiettivo di tutte le ragazze che hanno voluto parlare con noi per dare vita a questo articolo.
Segui i loro profili, scopri, approfondisci: fare il primo passo verso uno stile di vita più sostenibile non è mai stato così semplice!
LEggi le interviste integrali!
In breve, ti presenti ai nostri lettori?
Ciao a tuttə, sono Alessia, vivo nella nebbiosa Emilia, sono mamma di un piccolo fagiolo che ha appena spento la sua prima candelina e da quasi 5 anni mi diverto a raccontare su Instagram il mio percorso in divenire sulla strada della sostenibilità, con un’attenzione particolare all’argomento moda.
Perché la sostenibilità? Cosa ti ha spinto a trattare questo tema su Instagram?
Durante l’estate del 2017 guardai un ormai famoso documentario “The True Cost” (che svela cosa si cela dietro ai vestiti a basso costo) e la mia mente andò in cortocircuito. Decisi in quell’esatto momento che avrei cambiato radicalmente le mie abitudini di acquisto. L’interesse cresceva di giorno in giorno e cimiciai a sentire l’esigenza di volermi confrontare con qualcuno su queste tematiche. Online trovai una piccola community che mi accolse a braccia aperte. Decisi di mettermi in gioco e iniziai a condividere i miei tentativi per rendere la mia quotidianità sempre più sostenibile e rispettosa dell’ambiente.
Parlare di temi importanti come la sostenibilità una vera sfida… come riesci a coinvolgere il tuo pubblico?
Sono sempre andata a braccio. Condivido quello che sembra interessante per me, a volte va bene altre meno. Cerco sempre di dare spunti di riflessione senza puntare il dito. Essere perfetti in tutto, soprattutto per ciò che concerne la sostenibilità, è praticamente impossibile. Mi interessa far capire che tutti nel proprio piccolo possono far parte di una piccola rivoluzione!
Dover essere sempre presenti con nuovi contenuti virtuosi ogni settimana, non hai mai desiderato di evadere da Instagram? E di mandare al diavolo la sostenibilità?
Mi capita periodicamente di voler abbandonare i social 😉 ma non mi è mai capitato di voler mandare al diavolo la sostenibilità, probabilmente perché oramai è parte integrante della mia vita e non la vivo come un dovere. Se dovessi chiudere il profilo, so che la mia quotidianità, dal punto di vista ambientale/ecologico/sostenibile non subirebbe cambiamenti.
A volte, quando ho necessità di acquistare un abito nuovo e non lo trovo nei canali etici e sostenibili (cioè di seconda mano o da Brand responsabili) mi fermo davanti alle vetrine delle grandi catene e la tentazione di entrare e “fare come fanno tutti” è tanta, ma è un momento che passa veloce, mi riprendo, mi ricordo perché lo faccio e continuo sulla mia (nuova) strada!
Se avessi l’opportunità di apparire in televisione con il mondo intero che ti ascolta, qual è la prima frase che vorresti dire?
Spero non succeda mai perché soffro di timidezza cronica e probabilmente non riuscirei a proferire parola! Se fosse un intervento autorevole preparerei un discorso sull’urgenza di gestire in modo efficace ed efficiente la crisi climatica perchè, anche se non ne abbiamo ancora pienamente la percezione, è un problema reale che impatterà su ognuno di noi.
Se invece fosse un intervento più leggero interrogherei il pubblico chiedendo “sai quanti abiti hai nell’armadio? Li ami tutti? Ti servono tutti? Sai da dove vengono? O chi li ha cuciti? Ti interesserebbe approfondire?”
Chissà… Probabilmente cambierebbero tutti canale!
La sostenibilità nella vita di tutti i giorni, quali sono le tue best pratiche sostenibili?
– Per qualsiasi necessità cercare prima nel circuito dell’usato
– Utilizzare, dove possibile, prodotti per la cura della persona solidi
– Cercare di evitare la plastica monouso
– Prediligere un’alimentazione vegetale
Uno sguardo al tuo armadio: com’è composto? Da dove arrivano i vestiti? Il tuo outfit preferito?
Negli ultimi anni ho avviato un imponente decluttering. Ora come ora il mio armadio – che ancora non mi soddisfa al 100% – composto da vecchi abiti fast fashion che cerco di sfruttare il più possibile, alcuni capi provengono da Brand sostenibili come quelli che proponete sulla vostra piattaforma e alcuni da mercatini dell’usato della mia città che frequento con piacere ultimamente. Da uno di questi mercatini arriva il mio capo preferito che è un cappotto vintage color cammello in cashmere di Max Mara scovato ad un prezzo formidabile! Ho sempre odiato l’inverno, ma da un paio d’anni ho un buon motivo per amare finalmente questa stagione. 🙂
La tua citazione preferita?
“É solo una maglietta, dissero 7 miliardi di persone”
Infine, quali sono le figure da cui prendi ispirazione e ti motivano a proseguire questo cammino green?
Tra i tanti profili che seguo, sicuramente quello di @silviastellaosella è quello che mi da più spunti sulla moda sostenibile, mentre adoro l’approccio al second hand proposto da @mararama.
In breve, ti presenti ai nostri lettori?
Ciao, sono Alice e su Instagram gestisco @aliceful dove parlo di com’è possibile avere uno stile di vita più sostenibile, etico e consapevole. Vorrei creare una professione (che ancora non esiste) che si occupi di fare formazione/educazione a diverse età, agli stili di vita alternativi.
Perché la sostenibilità? Cosa ti ha spinto a trattare questo tema su Instagram?
Perché volevo parlare della tematica che più mi incuriosisce e mi sta a cuore. Ormai la sostenibilità è imprescindibile dalle nostre vite, si declina in ogni ambito e in ogni luogo in modi diversi. Mi da soddisfazione potermi dedicare a qualcosa che ha riscontri e ricadute positive nella nostra vita.
Parlare di temi importanti come la sostenibilità una vera sfida… come riesci a coinvolgere il tuo pubblico?
Cerco di essere presente e attiva quotidianamente, mai banale, dare informazioni utili e interessanti ma anche intrattenendo. Mi piace aprire dibattiti, mettere tutto in discussione e dare voce e spazio ad una community che è talmente attiva che mi invia molto materiale e mi aiuta a crescere affrontando i temi più disparati.
Dover essere sempre presenti con nuovi contenuti virtuosi ogni settimana, non hai mai desiderato di evadere da Instagram? E di mandare al diavolo la sostenibilità?
Si certo, qualche volta è successo. Specialmente quando mi faccio prendere troppo da un certo tipo di conversazioni. I social però sono una piattaforma dove si può imparare anche tanto di sé stessi, da come imparare a gestire il tempo sino alla gestione dei conflitti.
Se avessi l’opportunità di apparire in televisione con il mondo intero che ti ascolta, qual è la prima frase che vorresti dire?
Questa è una gran bella domanda. Il mezzo televisivo è quello che per eccellenza ha diffuso e plasmato un certo tipo di cultura e visione del mondo. Non so se me la sentirei di diffondere un messaggio totalmente disruptive. Credo che chiederei alle persone di prendere atto della reale portata della crisi climatica che stiamo vivendo, e cominciare ad agire e protestare per mettere in atto un reale cambiamento prima che sia troppo tardi.
La sostenibilità nella vita di tutti i giorni, quali sono le tue best practice sostenibili?
La prima sicuramente è quella di avere una dieta a base vegetale, non comprare nulla che non mi sia realmente utile e duraturo, evitare ovunque il monouso e muovermi a piedi tutte le volte che posso farlo.
Uno sguardo al tuo armadio: com’è composto? Da dove arrivano i vestiti? Il tuo outfit preferito?
Vesto vestiti vintage e provenienti da mercatini dell’usato, almeno da quando ho 17 anni. Ricordo esattamente dove ho acquistato ogni singolo pezzo. Li amo perché ognuno è unico nel suo genere, e si distingue dalle proposte fast fashion omologate e di bassa qualità. I vestiti vintage hanno spesso un’ottima fattura perché erano confezionati con l’obiettivo di durare. Inoltre, amo andare per mercatini dell’usato e vintage perché non so mai cosa troverò, potrei uscire con delle chicche, come a mani vuote. Il mio armadio è coloratissimo. Amo le tshirt e le camicie stravaganti, gli accessori in ottone.
La tua citazione preferita?
Il mio motto è sempre stato get busy living or get busy dying. L’unico modo di crescere è spingersi fuori dalla comfort zone.
Infine, quali sono le figure da cui prendi ispirazione e ti motivano a proseguire questo cammino green?
Il mio idolo personale è Jacinda Arden, la Primo Ministro della Nuova Zelanda. Amo il suo essere decisa ma umana, vicina alle persone. Poi, prendo ispirazione da tutte le persone che si stanno impegnando concretamente, in modi e ambiti diversi, alla costruzione di una società diversa.
In breve, ti presenti ai nostri lettori?
Ciao! Sono Federica, ho 29 anni e vivo a Milano ma sono nata e cresciuta sul Lago Maggiore. Scrivo spesso e volentieri, per lavoro e per passione, e dal 2017 condivido spunti di consapevolezza e sostenibilità sul web.
Perché la sostenibilità? Cosa ti ha spinto a trattare questo tema su Instagram?
La sensibilità ambientale è sempre stata una tematica presente e viva all’interno della mia famiglia e, poiché si tratta di un campo in continuo divenire, dal dialogo sui social mi è possibile trarre continua ispirazione e motivazione a fare del mio meglio.
Parlare di temi importanti come la sostenibilità una vera sfida… come riesci a coinvolgere il tuo pubblico?
Cogito Ergo Bio è una vera e propria “realtà artigianale” che cresce insieme a me e si evolve di pari passo con le mie scoperte ed esperienze, senza particolari strategie né piani editoriali. Il mio unico obiettivo è quello di mostrare quant’è semplice fare la differenza con le piccole azioni di ogni giorno ispirando, nel mio piccolo, al cambiamento.
Dover essere sempre presenti con nuovi contenuti virtuosi ogni settimana, non hai mai desiderato di evadere da Instagram? E di mandare al diavolo la sostenibilità?
Con o senza social media, questo è il cammino che ho percorso e continuerei a percorrere in futuro perché credo nel potere delle azioni. Per quanto riguarda la creazione di contenuti penso si tratti solo di trovare il giusto equilibrio, senza lasciarsi fagocitare dalle dinamiche del web ma utilizzandole invece al loro scopo: quello di creare un passaparola efficace e virtuoso.
Se avessi l’opportunità di apparire in televisione con il mondo intero che ti ascolta, qual è la prima frase che vorresti dire?
In tutta onestà credo che l’agitazione della diretta mi farebbe dimenticare qualsiasi discorso preconfezionato… ma senza dubbio ci terrei a passare il concetto che nessunə di noi può salvare il mondo da solə, ma ciascunə di noi può fare qualcosa per salvarlo.
La sostenibilità nella vita di tutti i giorni, quali sono le tue best practice sostenibili?
Nella stragrande maggioranza dei casi essere sostenibili significa semplicemente agire secondo il buonsenso riducendo, riutilizzando e riciclando qualsiasi risorsa o materiale. Per quanto riguarda gli acquisti è importante informarsi il più possibile sull’intero ciclo di vita di un prodotto – dalla sua realizzazione allo smaltimento – e pensare che ogni volta che spendiamo i nostri soldi stiamo votando per il mondo che vogliamo.
Uno sguardo al tuo armadio: com’è composto? Da dove arrivano i vestiti? Il tuo outfit preferito?
Ho sempre apprezzato i colori neutri e le linee pulite, in grado di adattarsi un po’ a tutti i contesti e alle stagioni. Presto grande attenzione alla composizione dei miei indumenti in termini di tessuto, di lavorazione e confezione ma anche di etica e rispetto dei lavoratori coinvolti lungo tutta la filiera. Amo l’usato perché mi permette di dare una seconda vita a dei capi ancora in ottima forma. E non rinuncerei mai a una t-shirt bianca, un paio di jeans vintage e alle mie scarpe di tela.
La tua citazione preferita?
«Due cose riempiono l’animo di ammirazione e venerazione sempre nuova e crescente, quanto più spesso e più a lungo la riflessione si occupa di esse: il cielo stellato sopra di me, e la legge morale dentro di me.» I. Kant, Critica della Ragion Pratica, 1788.
Infine, quali sono le figure da cui prendi ispirazione e ti motivano a proseguire questo cammino green?
Per quanto i social rappresentino indubbiamente un calderone di informazioni e spunti utili per mettere alla prova le mie competenze e continuare ad apprendere nuovi scenari, non c’è nulla che mi motivi di più che guardare al futuro con gli occhi del passato. Da piccola ho sempre ascoltato con curiosità i racconti di vita dei miei nonni, una vita in cui la sostenibilità ambientale e l’economia domestica non erano mode ma esigenze reali e necessarie. Forse oggi, in un mondo in cui abbiamo la fortuna di poter desiderare e avere qualsiasi cosa, prestare attenzione ai consumi sembra anacronistico. Eppure è quanto di più urgente si possa immaginare.
In breve, ti presenti ai nostri lettori?
Sono Greta, una ragazza molto curiosa a cui piace ascoltare gli altri, viaggiare e leggere. Ho 28 anni e ancora tante cose da imparare. Vivo e lavoro a Milano in una casa piccolina ma con la luce giusta ad accogliere tante bellissime piante. Sono una riciclatrice seriale di vestiti della mamma e di vasetti di vetro in cui tengo cereali, legumi e frutta secca.
Sul mio computer ho attaccato un adesivo con scritto “for the animals” che lascia intendere la mia volontà di salvarli da una società che li ha sfruttati fin troppo.
Perché la sostenibilità? Cosa ti ha spinto a trattare questo tema su Instagram?
Mi è sempre piaciuta la natura, che osservo con ammirazione e curiosità e che spero di riuscire ad esplorare il più possibile nel corso della mia vita. Mi ha sempre dato pace camminare tra i boschi in montagna e sentire l’acqua del mare nei piedi, vedere i comportamenti degli animali e i tramonti all’orizzonte. Da quando però ho capito quanto noi esseri umani stessimo facendo male alla natura, al nostro incredibile Pianeta, ho iniziato ad informarmi su ciò che potevo fare per ridurre il mio impatto ambientale da subito.
Da qui la voglia di condividere il mio percorso e di aiutare gli altri nel loro e perché no, convincere chi ancora è ancorato a vecchie e dannose abitudini a fare qualche passo in più per comprendere le conseguenze delle loro azioni.
Utilizziamo Instagram e gli altri social moltissimo durante la giornata, quindi ho deciso di usarlo per veicolare informazioni e consigli importanti per me.
Parlare di temi importanti come la sostenibilità una vera sfida… come riesci a coinvolgere il tuo pubblico?
Mi piace alternare contenuti più informativi, in cui riporto dati e studi scientifici, a post più semplici e leggeri. I post più informativi li realizzo utilizzando delle grafiche accattivanti che possano incuriosire il pubblico e facilitare la lettura. Siamo tutti molto impegnati nelle nostre vite quotidiane e spesso non abbiamo il tempo di approfondire determinati argomenti, ed è proprio per questo che cerco di realizzare dei contenuti che vadano dritti al punto. Mi piace anche creare dei reel in cui in pochi secondi mostro una ricetta, dei prodotti zero waste o do alcuni consigli per ridurre i rifiuti. Questa tipologia di contenuti in formato video è perfetta perché immediata: ormai la nostra soglia d’attenzione è sempre più bassa e bisogna riuscire a catturare l’attenzione del pubblico in pochi istanti.
Dover essere sempre presenti con nuovi contenuti virtuosi ogni settimana, non hai mai desiderato di evadere da Instagram? E di mandare al diavolo la sostenibilità?
Di evadere da Instagram ci penso almeno una volta al giorno, di mandare al diavolo la sostenibilità mai. È diventata una parte integrante della mia vita, non tornerei mai più indietro rispetto ad alcune abitudini che ho adottato e soprattutto tengo sempre a mente che ogni mia azione ha delle ripercussioni sul Pianeta e sulle persone. Se mandassi al diavolo la sostenibilità andrei a danneggiare chi non lo merita. Non voglio essere egoista.
Di certo è una sfida per me riuscire a coniugare questa passione e la creazione dei contenuti al mio lavoro ma credo molto in questo progetto e diverse persone che mi seguono mi ringraziano sempre tanto. Sapere di creare qualcosa di utile e d’ispirazione per qualcuno è la più grande ricompensa.
Ci sono però dei giorni che non accedo al mio profilo neanche un minuto: penso sia importante essere anche “sostenibili con se stessi”, ossia capire qual è il limite oltre cui non dover andare e mantenere una routine che non ci faccia stressare troppo. La nostra mente e il nostro corpo non possono sempre essere produttivi, è importante ascoltarsi.
Non voglio che questa mia passione diventi qualcosa che mi provoca stress, voglio che continui ad essere fonte di gioia e per farlo devo anche mettere dei paletti.
Se avessi l’opportunità di apparire in televisione con il mondo intero che ti ascolta, qual è la prima frase che vorresti dire?
“Smettiamola di essere egoisti. Smettiamola di ignorare le conseguenze delle nostre azioni, di ignorare chi sta soffrendo a causa nostra. La tutela del Pianeta è l’unica cosa su cui non possiamo dividerci: è la nostra casa, senza di essa non avremo un futuro e non ce l’avranno i nostri figli, i nostri nipoti. Facciamo qualcosa, smettiamola di rimanere ancorati alle nostre abitudini perché siamo troppo pigri per cambiarle. Se non lo facciamo ce ne pentiremo di grosso.”
La sostenibilità nella vita di tutti i giorni, quali sono le tue best practice sostenibili?
Mangiare vegetale, sempre. Andare a lavoro a piedi, portarmi il pranzo e una borraccia in ufficio. Portare sempre con me una borsa riutilizzabile quando faccio la spesa e acquistare solo frutta e verdura di stagione coltivata in Italia e prodotti che non siano imballati nella plastica. Fare docce brevi, con sapone e shampoo solidi, acquistare cose il meno possibile, informarsi, leggere, ascoltare. Sono cose difficili? Assolutamente no. Sono cose che possono fare tutti? Assolutamente si!
Uno sguardo al tuo armadio: com’è composto? Da dove arrivano i vestiti? Il tuo outfit preferito?
Negli anni ho capito qual è il mio stile quindi cerco di avere nell’armadio solo vestiti che possono abbinarsi tra loro e di cui non mi posso stancare facilmente. Evito di comprare vestiti che so che metterei solo una volta, piuttosto se ho un’occasione particolare chiedo a mia mamma, mia sorella o alle amiche di prestarmi qualcosa.
In generale il mio armadio è composto al 90% di vestiti che ho ereditato da mia madre o da mia sorella: sono molto fortunata per questo. Quando invece mi capita di comprare qualcosa faccio attenzione alla composizione del capo ed evito come la peste il fast fashion, insostenibile per definizione.
Il mio mantra è: la cosa più sostenibile che puoi fare è usare ciò che hai già.
La tua citazione preferita?
“We don’t need a handful of people doing zero waste perfectly. We need millions of people doing it imperfectly.” Anne Marie Bonneau
Infine, quali sono le figure da cui prendi ispirazione e ti motivano a proseguire questo cammino green?
Seguo con molto piacere diversi content creator sui social, come Carlotta di @cucinabotanica, Kathryn di @going.zero.waste e Alice di @aliceful. In generale apprezzo davvero tanto chi si impegna sui social a diffondere informazioni e messaggi positivi che possano aiutare le persone ad intraprendere un percorso di vita più sostenibile.
La motivazione però la prendo non tanto da una persona in particolare, ma dagli eventi che accadono: quando sento di un disastro ambientale causato da una petroliera, quando vedo ciò che accade negli allevamenti intensivi, quando d’estate sento sulla pelle un calore che negli anni precedenti non avevo mai sentito e quando vedo foto di case distrutte e persone che hanno perso tutto a causa di eventi meteorologici estremi, penso che non posso rimanere ferma e non fare nulla. Seppur sia poco, seppur sia qualcosa di piccolo, ma se riuscissi anche solo a cambiare qualcosa dentro qualcuno, se riuscissi anche solo a far fare un gesto in più a chi prima non l’aveva mai considerato, so di aver fatto qualcosa di buono.
Altro mio mantra: insieme possiamo fare la differenza.
In breve, ti presenti ai nostri lettori?
Mi chiamo Laura e il mio percorso è un po’ particolare. All’esito di una laurea in giurisprudenza, due master in materie di diritto (Mediazione Penale Minorile e Scienze forensi e Criminologi) e alcuni anni di lavoro nel settore forense e nelle carceri, nel 2016 un evento personale difficile, un lutto, mi porta a pormi numerose domande. Sul nostro stile di vita prima di tutto e sull’ambiente in cui viviamo: su quanto è inquinato (a causa nostra) e su quanto ciò si ripercuota sulla nostra salute. Inizio così a informarmi e approfondire questi temi, facendo corpose ricerche: nasce così in me una nuova consapevolezza.
Due anni dopo, nel 2018, ho fondato il blog www.progettoimpattozero.org che affronta tematiche legate alla sostenibilità ad ampio spettro. Interviste a realtà che operano in un’ottica circolare dell’economia, campagne, iniziative legate alla tutela ambientale e buone pratiche di sostenibilità. Grazie al blog ho iniziato a creare una rete di conoscenze, e amicizie, del settore.
Nel 2019, abbandono definitivamente la carriera forense e fondo, assieme ad un gruppo di donne, TerraLab Onlus, di cui sono presidente. Siamo una piccola associazione senza scopo di lucro, che promuove la tutela ambientale e stili di vita sostenibili, tramite il coinvolgimento della comunità in maniera attiva sul territorio. (@terralab_onlus)
Nel frattempo attivo delle collaborazioni con alcune riviste che si occupano di sostenibilità, principalmente InfoSOStenibile.it
Nel 2020 entro nel team di Worldrise Onlus dove rivesto il ruolo di Responsabile Comunicazione della Campagna 30×30 Italia, che intende proteggere i 30% dei mari entro il 2030 tramite l’istituzione di Aree Marine Protette (AMP), in linea con i target internazionali.
In tutto questo, ho conseguito un Master in Sostenibilità nel Fashion, Design e Beauty sono diventata mamma di Olivia nella primavera 2021 e sono in fase di pubblicazione di un libro in uscita a Luglio 2022 (ora acquistabile in pre-ordine) “Un’impronta leggera. Guida pratica per ridurre il proprio impatto ambientale”. Il progetto editoriale, in pubblicazione con la casa editrice Bookabook, è la condivisione del mio percorso nella speranza che possa essere di ispirazione a qualcun*. Si svolge nell’ambito di un progetto di editoria slow, per cui il lettore si trasforma da semplice consumatore a parte attiva del processo creativo. (Link al preordine)
Perché la sostenibilità? Cosa ti ha spinto a trattare questo tema su Instagram?
La condivisione sui social è nata un po’ per caso. Sul “perché la sostenibilità” penso di aver risposto nella domanda precedente. Il motivo per cui ho iniziato a parlarne proprio sui canali social, un po’ alla volta, è legato all’aver compreso presto l’immenso potere divulgativo e di raggiungere le persone tramite queste piattaforme. Sono, infatti, lo strumento più efficace per sensibilizzare, sollevare consapevolezza e risvegliare le coscienze in relazione all’importanza di agire adesso per proteggere l’ambiente (e noi stessi) e alla necessità del contributo di ogni persona per muoverci, come collettività, verso un mondo più sostenibile.
Parlare di temi importanti come la sostenibilità una vera sfida… come riesci a coinvolgere il tuo pubblico?
Con la trasparenza più totale e la genuinità. Ho sempre cercato di non salire in cattedra poiché il mio percorso è partito da persona che assume consapevolezza e cerca di cambiare, piuttosto che da “tecnica dei lavori”. Ho sempre usato i social per condividere la mia strada, fatta di tanti successi e altrettanti fallimenti, ma soprattutto per confrontarmi con persone che scelgono di intraprendere percorsi simili, in un’ottica di reciproco arricchimento. L’onestà intellettuale e la trasparenza, l’ammissione di eventuali errori e la correzione del tiro ma soprattutto l’etica e la genuinità sono le linee guida a cui cerco di attenermi. A mio modo di vedere, penso che questi requisiti aggiungano un grande valore alla comunicazione.
Dover essere sempre presenti con nuovi contenuti virtuosi ogni settimana, non hai mai desiderato di evadere da Instagram? E di mandare al diavolo la sostenibilità?
Direi di no. “Mandare al diavolo la sostenibilità” è un pensiero non mi ha mai sfiorato. In tutta onestà, non ho mai pensato di “mandare al diavolo” neanche i social. Mantengo una salda lucidità sul fatto che i social sono uno strumento tramite cui cerco di raggiungere le persone. Mi capita spesso di staccare per giorni interi senza nessun tipo di problema. Non mi sento per niente schiava della piattaforma o dei suoi algoritmi. Quando ho partorito, non ho aperto l’applicazione per quasi due mesi. E se domani i social non dovessero più esistere, a me non cambierebbe nulla: il mio lavoro legato alla sostenibilità lo porto avanti in prima persona attraverso le associazioni con cui lavoro, attraverso il sito, attraverso il libro e soprattutto con le attività in presenza che sviluppiamo sul territorio. I social sono uno strumento molto utile per raggiungere ulteriore pubblico, ma (per me) non indispensabile.
Se avessi l’opportunità di apparire in televisione con il mondo intero che ti ascolta, qual è la prima frase che vorresti dire?
Bella domanda! Senza dubbio, con un enorme sorriso, penso che sarebbe qualcosa del tipo “basta scuse, è ora che ciascun* di noi agisca”. Credo profondamente nel fatto che ogni persona possa fare la differenza ed apportare un contributo positivo. Agire in prima persona, per quanto piccole possano sembrare le nostre azioni, ha un valore enorme.
In primo luogo, da qualche parte bisognerà pur iniziare. E allora iniziamo dai nostri gesti, mettendoci in gioco. In secondo luogo, ridurre il proprio impatto ambientale con abitudini sostenibili, per quanto minuscole, di fatto è benefico bene all’ambiente: ricordiamoci che tutti i gesti che ci sembrano insignificanti, vanno sempre pensati applicati a migliaia di persone. Infine, agire racchiude l’altissimo valore del buon esempio. Gli altri non fanno e non faranno mai quello che diciamo di fare, è molto più probabile che facciano quello che facciamo, soprattutto se siamo bravi a condividerne i benefici.
La sostenibilità nella vita di tutti i giorni, quali sono le tue best practice sostenibili?
Senza dubbio l’aver completamente eliminato del tutto, da tempo, il consumo di carne e pesce e drasticamente ridotto quasi a zero il consumo di latticini; avvalermi di soluzioni refill per i detersivi domestici e di cosmesi solida per l’igiene personale (shampoo, sapone, bagnoschiuma, balsamo…). Infine mangiare di stagione cercando, il più possibile, di acquistare locale. Naturalmente l’evitare al massimo il consumo di plastica monouso è una delle regole d’oro assodate da anni (compatibilmente con le necessità di vita).
Uno sguardo al tuo armadio: com’è composto? Da dove arrivano i vestiti? Il tuo outfit preferito?
Nel mio armadio ormai ci sono pochi vestiti: sono una “minimalist-wannabe” e su questo devo dire che auto-regalarmi una seduta di armocromia mi ha aiutato molto. I vestiti che possiedo arrivano in gran parte dagli Swap Parties che da tre anni organizziamo con TerraLab Onlus (ne organizziamo uno a stagione!). Possiedo anche capi di catene fast fashion, acquistati a pochi euro in negozi di seconda mano o a mercatini, oltre che capi più costosi di brand etici e sostenibili (uno dei miei preferiti costa una fucilata e ho dovuto aspettare quasi tre mesi dall’ordine poiché non hanno stoccaggio e producono solo i capi che vengono ordinati). Nel mio armadio ci sono anche i vestiti di Olivia, che ha 9 mesi e sono tutti di seconda mano provenienti da amici e parenti con bimbi più grandini. I miei outfit preferiti sono quelli che erano di mia mamma, e che conservo con cura e uso con amore da quando è mancata.
La tua citazione preferita?
Ognuno può fare la differenza.
Infine, quali sono le figure da cui prendi ispirazione e ti motivano a proseguire questo cammino green?
La prima persona tra tutte da cui ho preso ispirazione è Lauren Singer, quando, nel 2016, mi imbattei nella sua breve TED Talk “Why I live a zero waste life” che cambiò ogni mia prospettiva. Da li ho iniziato a leggere il suo blog “Trash is for tossers” e seguire il suo lavoro. È stata la prima imprenditrice ad aprire un bulk shop (negozio sfuso) a Brooklyn, NY. Grazie a lei ho conosiciuto Bea Johnson (tra le primissime figure a parlare di zero waste). A loro si aggiunge l’attivista Rob Greenfield.
Tornando in Italia, invece, persone a cui mi ispiro profondamente sono Mariasole Bianco, presidente di Worldrise Onlus, che oltre alle competenze professionali di alto livello è riuscita a creare una meravigliosa realtà (Worldrise) che porta avanti progetti straordinari coinvolgendo attivamente persone e soprattutto le nuove generazioni nonché futuri custodi del nostro patrimonio naturalistico. Oltre a lei la cara amica Teresa Agovino, ingegnere ambientale e divulgatrice, che con gentilezza e un’eccellente preparazione è in grado di spiegare anche gli argomenti più complicati e tecnici rendendoli fruibili dal grande pubblico con esaustività e un’immancabile gentilezza. Infine, Elisa Nicoli, autrice di numerosi libri (Plastica Addio, Rifiuti Addio) nonché esperta di autoproduzione che, con senso critico e competenze tecniche specifiche riesce sempre a sfatare falsi miti portando il proprio pubblico a conoscenza della realtà dei fatti e, dunque, della maniera migliore per agire verso il cambiamento. Per me un vero e proprio punto di riferimento.
In breve, ti presenti ai nostri lettori?
Ciao! Sono Federica e sono una green content creator e sustainable copywriter: creo contenuti a tema sostenibilità a 360° gradi, sia per la mia pagina personale sia per no profit e brand etici che hanno bisogno di un supporto in comunicazione digitale.
Sono laureata in Lettere e ho un Master in Sostenibilità nel Fashion, Design & Beauty. Da passione personale la sostenibilità è diventata anche parte della mia vita professionale: sono Responsabile Comunicazione di Worldrise, onlus per la salvaguardia dei mari, e di TerraLab_onlus per la tutela ambientale.
Sono un’appassionata di libri, pratico yoga e meditazione e mangio veg!
Perché la sostenibilità? Cosa ti ha spinto a trattare questo tema su Instagram?
Mi sono prima avvicinata alla sostenibilità come individuo cercando di intraprendere uno stile di vita sostenibile nella mia sfera personale. Ho poi capito che mi mancava un quid e che dovevo ricercarlo sia nell’attivismo sia nella divulgazione: ho quindi aperto il mio blog e il mio canale Instagram, per cercare di lanciare qualche seme di consapevolezza nel mio piccolo, sempre in un’ottica di intrattenimento e di leggerezza. Per me è fondamentale comunicare la sostenibilità in maniera positiva, senza innescare sentimenti di ansia e o di rinunce.
Parlare di temi importanti come la sostenibilità una vera sfida… come riesci a coinvolgere il tuo pubblico?
La chiave della mia comunicazione, come del mio approccio alla vita in generale, è guardare sempre il bicchiere mezzo pieno. Vedere le cose in modo positivo ci aiuta a crescere come persone e come community: sono molto grata, infatti, di avere degli “appassognati” followers (come li chiamo io) a cui il mio messaggio arriva in maniera diretta ma delicata, e che soprattutto li spinga alla riflessione e all’intraprendere un proprio percorso, in linea con i singoli bisogni e le singole esigenze. L’obiettivo non è la perfezione, ma incominciare a fare dei piccoli passi per il nostro futuro, che è già presente. Alcuni miei contenuti creativi, un po’ comici, vanno proprio in questa direzione: si può imparare anche con un sorriso!
Dover essere sempre presenti con nuovi contenuti virtuosi ogni settimana, non hai mai desiderato di evadere da Instagram? E di mandare al diavolo la sostenibilità?
La sostenibilità mai! Ma i social eccome! Prendo spesso dei momenti di digital detox: Internet è uno strumento potentissimo, è come una piazza a cui puoi urlare al mondo il tuo messaggio. Ma può anche sopraffare: richiede molto tempo ed energie, che agli occhi dei più rimangono nascosti. Penso che per la nostra sostenibilità interiore (mi piace chiamarla così) sia importante mantenere dei confini privati e allontanarsi dallo smartphone. Condividere è importante, ma lo è altrettanto stare con se stess*.
Se avessi l’opportunità di apparire in televisione con il mondo intero che ti ascolta, qual è la prima frase che vorresti dire?
Ho aperto un profilo che ha il termine “citazioni” nel titolo, quindi non potrei che aprire proprio con una di queste e sicuramente sarebbe quella di Gandhi: “Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo.” Credo che le citazioni siano molto potenti, che creino suggestioni differenti e che lavorino poi dentro di noi facendoci assumere consapevolezza.
La sostenibilità nella vita di tutti i giorni, quali sono le tue best practice sostenibili?
La mia best practice sostenibile si racchiude in un’espressione: ANCHE MENO. Possiamo vivere molto meglio con molto meno di ciò che abbiamo. La ricchezza nasce dal nostro animo, dalla condivisione e da come investiamo il nostro tempo. Ciò si può declinare in diversi aspetti pratici nella vita di tutti i giorni. Oltre a ciò, per me è fondamentale una parte di attivismo sul territorio, che io porto avanti tutti i giorni con il mio lavoro per Worldrise e TerraLab.
Uno sguardo al tuo armadio: com’è composto? Da dove arrivano i vestiti? Il tuo outfit preferito?
Nonostante io sia della Vergine, il mio armadio non è ordinatissimo, tipo quelle cose che si vedono divise per sfumature di colori 🙂 Si compone di capi basici, che son poi quelli che metto quasi tutti i giorni, e ovviamente capi fast fashion che ho comprato nel corso del tempo: avendoli ormai acquistati provo a sfruttarli al massimo oppure do loro nuova vita, donandoli per esempio agli Swap Party che organizziamo con TerraLab, da cui ho attinto anche alcune chicche che ora campeggiano nei miei cassetti! Il mio guilty pleasure sono i capi confezionati dai miei artigiani del cuore, spesso ricavati da dead stock, ma soprattutto confezionati con amore e cura dei dettagli.
La tua citazione preferita?
Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo – Gandhi
Infine, quali sono le figure da cui prendi ispirazione e ti motivano a proseguire questo cammino green?
Ho avuto la fortuna di incontrare personalmente alcune persone di cui ho moltissima stima, professionale e personale: la mia amica e collega Laura Zunica, la politologa e naturalista Valeria Barbi, la climatologa Serena Giacomin e la biologa marina Mariasole Bianco. Sì, tutte donne. Sarà mica un caso?!
In breve, ti presenti ai nostri lettori?
Ciao! mi chiamo Letizia, ho 27 anni e sono un Medico Chirurgo. Da sempre porto avanti i miei interessi paralleli alla Medicina relativi all’ecologia, alla sostenibilità̀ ambientale e sociale e ai cambiamenti climatici. Ho sempre vissuto a contatto con la Natura e questo, insieme alla consapevolezza di ciò a cui il nostro Pianeta sta andando incontro a causa dell’azione antropica, mi ha portata a voler fare qualcosa di più. Un paio di anni fa ho iniziato ad espormi sui social (sul mio canale Instagram @unavitamilleradici) raccontando dell’interconnessione tra la nostra salute e quella dell’ambiente, con un meraviglioso riscontro da parte di chi ha deciso di seguirmi. L’idea nasce dal mio desiderio di sensibilizzare e accompagnare le persone in un percorso di consapevolezza che conduca a scelte di vita etiche e sostenibili, ma anche salutari.
Perché la sostenibilità? Cosa ti ha spinto a trattare questo tema su Instagram?
Mi ero resa conto che nelle persone di cui ero circondata, e in quelle che seguivo sui social, c’era poca consapevolezza rispetto a come condurre una vita ad impatto ridotto sul nostro Pianeta. Anche cose banali come la raccolta differenziata, gli acquisti sostenibili o una dieta sostenibile erano argomenti che portavano molta confusione. Per questo, convinta di quanto sia fondamentale oggi cambiare stile di vita, allontanarsi da un quotidiano estremamente consumistico e di conseguenza dannoso per l’ambiente, ma anche poco salutare per il nostro fisico e la nostra mente, ho deciso di espormi e di intraprendere questa strada sui social. Credo che la sostenibilità non sia solo una scelta ma sia piuttosto una necessità per invertire la rotta verso un futuro sempre peggiore per le generazioni che verranno.
Parlare di temi importanti come la sostenibilità una vera sfida… come riesci a coinvolgere il tuo pubblico?
All’inizio ho cercato di studiare e capire come le persone reagivano a diversi approcci e, anche con corsi dedicati alla comunicazione dei cambiamenti climatici, ho capito che i modi migliori per coinvolgere il pubblico sono la comprensione e la positività. Ogni opinione conta e non è detto che la mia sia più corretta di un’altra, ascoltare è quindi un passo fondamentale in questo processo. Avere un atteggiamento arrogante o presuntuoso allontana le persone, quello che le avvicina è sentirsi comprese anziché criticate se compiono una scelta sbagliata, quindi la via più efficace mostrargli le alternative che abbiamo a disposizione come un guadagno piuttosto che un sacrificio. Siamo umani e l’errore è parte di noi, ci fa crescere e maturare e questo vale anche nella sostenibilità. Incoraggiare anziché sminuire e supportare anziché attaccare penso sia la chiave giusta per un cambiamento positivo.
Dover essere sempre presenti con nuovi contenuti virtuosi ogni settimana, non hai mai desiderato di evadere da Instagram? E di mandare al diavolo la sostenibilità?
Mandare al diavolo la sostenibilità, che non si fa solo sui social, no. Mandare al diavolo Instagram l’ho pensato e fatto più volte. La saturazione di contenuti e l’onda di informazioni con cui veniamo travolti ogni giorno sono pesanti da sopportare e credo che la cosa più importante sia prima di tutto la nostra salute mentale. Per questo, ogni qual volta ne sento il bisogno, mi preoccupo più di staccare qualche giorno anziché dell’idea che potrei perdere follower. Sono certa che chi mi segue capisce anche questo pensiero, prima di aiutare gli altri dobbiamo stare bene con noi stessi.
Se avessi l’opportunità di apparire in televisione con il mondo intero che ti ascolta, qual è la prima frase che vorresti dire?
Domanda difficile! Forse la prima frase sarebbe “stiamo vivendo in un mondo utopico, dove l’essere umano si percepisce come qualcosa di diverso e distaccato dalla Natura. Niente di più dannoso e sbagliato. Noi siamo Natura e la chiave per invertire il corso degli eventi è proprio ritrovare la connessione perduta con essa.”
La sostenibilità nella vita di tutti i giorni, quali sono le tue best practice sostenibili?
Ho fatto tutto per step negli anni. Ad oggi le cose che mi vengono sicuramente più facili e naturali sono gli acquisti legati alla beauty routine – ormai ho un bagno 99% plastic free e con prodotti completamente riutilizzabili o sfusi – e l’alimentazione – cerco sempre di seguire una dieta di stagione, biologica, plant based e km0.
Uno sguardo al tuo armadio: com’è composto? Da dove arrivano i vestiti? Il tuo outfit preferito?
La mia transizione verso una moda slow non è iniziata molto tempo fa, quindi tanti capi appartengono ancora alla fast fashion, nonostante abbiano anni di vita. Ho fatto molto decluttering e ad oggi ho pochi abiti ma che uso moltissimo. Gli acquisti che faccio vengono per lo più dal mercato dell’usato e quella volta che acquisto qualcosa di nuovo cerco di fare una ricerca accurata per cercare il giusto equilibrio tra sostenibilità e le mie possibilità economiche. Il mio outfit preferito è sicuramente estivo, un vestito comprato lo scorso anno da Humana Vintage e che posso indossare sia di giorno che di sera.
La tua citazione preferita?
“Fai quello che puoi, con quello che hai, nel posto in cui sei”
Infine, quali sono le figure da cui prendi ispirazione e ti motivano a proseguire questo cammino green?
Ce ne sono moltissime e nominarle tutte sarebbe impossibile. Sicuramente quelle che mi ispirano di più nel quotidiano sono quelle con cui dal social ho poi ho creato un bellissimo rapporto anche nella vita reale, come Cristina di @good_food_lab, Nicola Lamberti, Laura Zunica, Teresa Agovino, Marta di @laragazzaeco, Alice Pomiato, Lorenzo Valentini, Lorenzo Costa, Chiara di @con.greenta, Federica di @lecitazionidellafe. Ci sono poi i miei miti induscussi come Jade Goodall, Paul Hawken, Allan Savory, Paul Stamets, Bill Mollison, Edward Wilson, John Todd, Stefano Mancuso, Michael Pollan, Sebastiao Salgado, Johan Rockström, Luca Mercalli, Carlo Petrini e potrei continuare all’infinito. Tutti loro per me sono i veri eroi del nostro tempo, non quelli che si vedono nei film della Marvel.