Alma & Lovis

Icona tessuti organici e biologici
Tessuti organici
Certificazione GOTS sostenibilità e abbigliamento
Certificazione GOTS
per chi: Donna
che cosa: Abbigliamento, Accessori, Scarpe

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Money, Fashion, Power:
parliamo dei temi della Fashion Revolution Week 2022 con Annette Hoffman, fondatrice e designer di Alma & Lovis

In occasione della Fashion Revolution Week 2022 abbiamo parlato con i rappresentanti di alcuni brand inseriti nella nostra directory per riflettere insieme sui temi portanti di questa edizione – Money, Fashion, Power – e su come le interazioni tra queste variabili influiscano sul sistema moda. Ne è nato un articolo che raccoglie una pluralità di voci, tra cui quella di Annette, fondatrice e designer di Alma & Lovis, brand che ben incarna gli ideali della Fashion Revolution Week: amore per la moda, impegno verso le persone, gli animali e l’ambiente, selezione di materiali naturali e desiderio di creare capi e accessori fatti per durare nel tempo.

Avete il potere di indirizzare il Fashion System verso la strada della sostenibilità: come trasmettete ai consumatori il valore dei capi sostenibili ed etici?
Non è semplice: secondo noi, tutto inizia con la certificazione GOTS. Non basta produrre capi di abbigliamento sostenibili ed ecologici, è necessario spiegarlo. La nostra filosofia è proprio questa: inseriamo la certificazione GOTS sui nostri prodotti e sulle nostre comunicazioni stampate e online proprio per far comprendere ai consumatori quanto per noi sia importante che nessuna persona o animale, ne tantomeno il nostro pianeta, debba soffrire a causa dei nostri prodotti. Trattiamo le risorse con rispetto, assicuriamo ai nostri collaboratori equi salari e prestiamo attenzione alle condizioni di lavoro. Continueremo su questa strada e vogliamo assicurare ai nostri clienti una sempre maggiore trasparenza lungo tutta la supply chain.

Timeless staples over trends: come definisci l’estetica del tuo brand? Quality over quantity: quali materiali caratterizzano le tue collezioni?
Il nostro marchio è sinonimo di materiali naturali e di un’ampia riflessione sui colori, sia per i trend stagionali che per i classici senza tempo. Questo cosa significa? Che i materiali naturali sono comodi da indossare, non inquinando l’ambiente quando vengono lavati e sono altamente riciclabili. È così che affrontiamo il grande problema delle microplastiche disperse nell’acqua e la questione del riutilizzo dei capi di abbigliamento: due temi che l’uso di materiali sostenibili può aiutare ad affrontare. Ma la durata nel tempo dei capi di abbigliamento è influenzata anche dalla loro semplicità di abbinamento: i ragionamenti che facciamo sui colori consentono ai nostri clienti di usare i medesimi capi abbinandoli ad altri di collezioni più o meno recenti, per molte stagioni consecutive. Questo in particolare per le nostre camicie o per i capi basic, ma anche per i capi stampati. Nel pianificare la produzione, infine, cerchiamo sempre di evitare una sovrapproduzione: per questo, consideriamo fondamentale uno scambio costante di informazioni con i nostri retailer.

I cartellini dei prezzi non trasmettono il reale valore del bene: quanto influisce la produzione? Quanto incidono i costi sociali e ambientali? Nel settore moda tradizionale, ancora troppo poco. Incidono di più i costi legati all’immagine e al posizionamento del brand e la quota destinata agli utili. Come si compongono invece i tuoi prezzi, in quanto business sostenibile ed etico? Una parte dei guadagni viene reinvestito in progetti virtuosi?
Ovviamente anche noi dobbiamo calcolare i nostri prezzi sulla base del costo delle materie prime, della produzione e della logistica, ma non puntiamo alla massimizzazione dei profitti. Per noi è importante produrre capi di alta qualità ed etici, potendo supportare alcuni progetti sociali grazie ai guadagni realizzati. Ad esempio, doniamo capi d’abbigliamento ai rifugi per donne maltrattate o ai rifugiati, sosteniamo alcuni progetti di giovani ragazzi e assicuriamo un reddito costante alle donne tramite progetti come Pompom Solidaris o Charity Scarf in Perù.
Potremmo riassumere il nostro obiettivo aziendale in “una buona vita per tutti”: per questo quest’anno vogliamo essere contabilizzati secondo la Common Good Economy. La Common Good Economy è un sistema economico basato su valori che promuovono il bene comune. Essendo un’economia di mercato etica, si basa principalmente su imprenditori privati che non cercano di massimizzare i profitti, ma che al contrario cooperano e collaborano l’uno con l’altro. Lo scopo dell’attività economica e la valutazione del successo aziendale si basano su valori volti al bene comune. Tra le altre cose, le basi per un modello come questo sono l’etica e il rispetto per la natura, la protezione del pianeta, il coinvolgimento dei collaboratori per prendere decisioni strategiche in modo da sviluppare ulteriormente un processo partecipativo, democratico ed aperto. Solo così si può garantire “una buona vita per tutti”: qui e altrove, oggi e in futuro, per gli esseri umani, gli animali e la natura.

La prima cosa che dite di voi è che, provenendo dal settore, conoscete le cattiverie della moda e volete cambiare l’industria tessile. Fateci 3 esempi di cosa non va nella moda classica e di come avete migliorato questi aspetti nella vostra impresa.
Il primo esempio è il Fast Fashion: è un sistema che può basarsi su oltre 12 collezioni diverse all’anno, su grandissime quantità di vestiti e su una qualità spesso molto scarsa. Moda monouso, gettata via dopo pochissimo tempo, sprecando materie prime e inquinando. Al contrario, Alma & Lovis produce due collezioni all’anno, sempre con la massima qualità possibile.
Bisogna poi considerare le condizioni di lavoro inumane: molti tessuti oggi vengono prodotti in Paesi contraddistinti da salari bassissimi, da lavoratori che vivono in condizioni pessime e che non riescono a guadagnare nemmeno l’indispensabile per sopravvivere. Turni lunghissimi e senza pause, nessun tipo di tutela sanitaria, luoghi di lavoro fatiscenti, che portano poi a disastri come quello di Rana Plaza del 2013. Al contrario, noi assicuriamo buone condizioni di lavoro e un ambiente sicuro: ne sono testimonianze la certificazione GOTS e la cooperazione pluriennale che portiamo avanti con molte imprese famigliari.
Infine, la moda tradizionale prevede un processo produttivo che non tiene in considerazione le perdite. Sfruttamento eccessivo dell’ambiente, uso di pesticidi e di altre sostanze pericolose nei processi di coltivazione, inquinamento dell’acqua, perché le acque reflue dei processi di tintura vengono semplicemente scaricate nei canali: sono solo alcuni esempi di pratiche comuni. Di nuovo, la certificazione GOTS garantisce al contrario la nostra cura per l’ambiente durante i processi produttivi. Inoltre, cerchiamo di utilizzare colori naturali o di sfruttare materie prime non tinte. 

Negozio Alma & Lovis

BONN
Haydnstraße 36, im Haydnhaus, 53115 Bonn, Germania

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Ultimo aggiornamento: .
30 Agosto 2022

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